In questo periodo così difficile sono tante le persone che hanno riscontrato varie sintomatologie legate all’ansia (anche attacchi di panico), all’umore depresso, alla stanchezza ed alla difficoltà a portare avanti ogni tipo di attività.
Chi ha contratto il Covid-19 (o le sue varianti) ha avuto modo di notare un cambiamento dell’umore al momento della guarigione: la percezione di sé e delle proprie capacità non è più la stessa. Tale scoperta ha portato molti a forti preoccupazioni sulla propria salute e sul dubbio della non completa guarigione dal virus. In realtà ciò che accade è conseguenza diretta ed indiretta dello stesso virus, anche se ci si è negativizzati.
La conseguenza diretta dei sintomi invalidanti è dovuta ad un indebolimento del sistema immunitario e delle risorse energetiche del nostro copro che, come risultato, portano ad accusare debolezza e stanchezza. Tale debolezza viene “decifrata” a livello cognitivo e somatico come malessere ed ansia per vari motivi: quando siamo stanchi ci sentiamo affaticati, respiriamo male, abbiamo più sonno, il cuore va in tachicardia o in bradicardia, ci sentiamo le gambe pesanti e rigide così come le braccia, la testa pesante o dolorante. Tutte queste manifestazioni fisiologiche scatenano in noi reazioni di “paura” e molto spesso anche di “terrore”.
L’ansia vive nutrendosi delle nostre paure, così come il panico si alimenta grazie al nostro terrore. Ecco fatto che si innesca repentinamente un circuito malato ma ben funzionante, come le catene di una bella collana di perle, in cui i sintomi fisiologici NORMALI si susseguono ai sintomi psicologi PATOLOGICI. Da qui nascono le nostre “reazioni a catena” malate in cui percepiamo appunto l’ansia, il panico con conseguente umore depresso. Tutto ciò ci spinge ad isolarci ed a chiuderci sempre più in noi stessi e questo atteggiamento ci fa sentire in trappola, senza via d’uscita.
Il circuito malattia:
Praticamente ciò che facciamo reagendo nel modo descritto, e cioè con paura e terrore, non fa altro che rinsaldare ben bene le maglie della catena che si stringe sempre più intorno al nostro collo soffocandoci!
Ma tornando alle cause, abbiamo detto che la conseguenza può essere anche indiretta: il Covid-19 ha segnato un grande cambiamento nelle nostre abitudini di vita. Sembra scontato e ripetitivo ormai, perché tanto se ne è parlato, dire che tutti i divieti e le restrizioni vissute hanno non solo limitato i nostri comportamenti ma hanno segnato anche strutturalmente la nostra PSICHE! Sappiamo come i nostri circuiti neuronali siano plastici e facilmente modificabili.
Il nostro umore, il nostro stile di vita e soprattutto il nostro comportamento relazionale porta a delle modificazioni anche a livello cognitivo e cerebrale, innescando dei cambiamenti strutturali che si sedimentano nella nostra psiche, influenzandoci anche inconsapevolmente. Questa considerazione, trasportata sulla riflessione al periodo della pandemia, ci aiuta a capire come ciò che accade intorno a noi ci influenza e soprattutto modifica il nostro modo di pensare, agire, comunicare. In sintesi, modifica la nostra psiche e la percezione che abbiamo di noi e degli altri.
Nella psicoterapia si lavora anche per capire:
- quali cambiamenti negativi sono stati attivati in noi dalle situazioni esterne;
- quali di questi cambiamenti sono obiettivi e quali sono dovuti alla nostra risposta negativa e di rifiuto ad essi;
- cosa posso fare per migliorare e ritrovare benessere e serenità.
La psicoterapia è un viaggio e come tale richiede pazienza, accettazione, sacrificio per suscitare in noi entusiasmo, gioia e piena soddisfazione.
La barca è in attesa che tu salga…il mare ci aspetta con la sua bellezza e la sua maestosità!
Scritto dalla Dr.ssa Cinzia Valenti